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Cagliari, Ranieri ha messo in piedi un capolavoro in meno di un mese: tutti i segnali

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Claudio Ranieri ha messo in piedi un vero e proprio capolavoro tecnico e tattico, e l’ha fatto in meno di un mese. Ecco tutti i segnali che fanno capire ai rossoblù di essere probabilmente davanti a una svolta

Claudio Ranieri ha messo in piedi un vero e proprio capolavoro tecnico e tattico, e l’ha fatto in meno di un mese. Ecco tutti i segnali che fanno capire ai rossoblù di essere probabilmente davanti a una svolta.

Calma e responsabilità

Claudio Ranieri, da quando è sbarcato a Cagliari, ha trasmesso a società, giocatori e tifosi l’esigenza di procedere con calma e responsabilità. Nonostante la sessione di mercato invernale fosse alle porte e l’evidente bisogno dei rossoblù di intervenire almeno in due reparti (difesa e centrocampo) per rafforzare l’organico fosse all’ordine del giorno, il tecnico di Testaccio ha chiesto alla dirigenza di attendere una settimana prima di agire attivamente. È bastato poco a Sir Claudio per capire che i problemi da codice rosso il Cagliari li avesse sulle fasce laterali, quella sinistra particolarmente. Ed ecco che il Ds Bonato irrompe sul mercato e strappa Paulo Azzi al Palermo su richiesta dell’allenatore rossoblù. Ci sarà tempo per valutare l’operato del brasiliano con la maglia dei sardi; Ranieri, però, non ha dubbi, e meno di 48 ore dopo l’arrivo del sudamericano sull’isola lo schiera dal primo minuto contro il Como. Prestazione non eccellente, ma Azzi chiude la partita segnando il gol del 2-0: mossa vincente.

L’utile prima del bello

Quando Ranieri guida il primo allenamento della nuova avventura con il Cagliari, i rossoblù si trovano al giro di boa del campionato di Serie B fuori dalla zona playoff. Gli isolani, come altre grandi realtà che si confrontano nel campionato cadetto 2022/2023 (Venezia, Palermo, Parma, Benevento, Brescia) hanno deluso le aspettative d’inizio stagione. Il 2022 è stato un anno tremendo per i rossoblù; prima la retrocessione nel campionato di Serie B, la rivoluzione nell’organico con dolorosi addii (Joao Pedro e Cragno su tutti), poi la falsa partenza nella nuova stagione e addirittura il rischio di doversi guardare le spalle nelle zone basse di classifica. Non è più tempo, per il Cagliari, di guardarsi allo specchio e pensare che il campionato cadetto ti regali qualcosa. Essere belli non basta nel campionato cadetto, bisogna agire in termini di utilità. Ranieri, fin da subito, parla chiaramente: spirito guerriero, senso di appartenenza, lotta agonistica su ogni pallone, identità e pragmatismo sono i requisiti fondamentali che il Cagliari ha perso per strada nell’anno appena passato. Sembra, per contro, aver ritrovato negli ultimi due appuntamenti contro Cosenza (Pisacane in panchina) e Como. Due risultati identici (2-0), che lasciano spazio a poche interpretazioni.

Sacrificio e duttilità tattica al servizio della squadra

Alcuni giocatori sembrano aver trovato fiducia e consapevolezza nei propri mezzi che in un intero girone d’andata non sono riusciti ad acquisire. Non è Fabio Liverani l’unico colpevole, ma sicuramente il neo tecnico rossoblù, Claudio Ranieri, ha apportato in due settimane degli adeguamenti tattici che hanno consentito ad alcuni interpreti di esprimersi al meglio, al servizio della squadra. Giorgio Altare, schierato dal primo minuto contro il Como nella difesa a tre, ha agito con diligenza e minimizzando i rischi; così come Alberto Dossena, confermatissimo dopo l’ottima prestazione contro il Cosenza. Della spinta offensiva sulle corsie laterali Sir Claudio ha fatto un marchio di fabbrica durante la sua lunga carriera, che l’ha portato a vincere una leggendaria Premier League con il Leicester; e proprio dallo sviluppo del gioco sulle fasce arrivano i colpi che affondano il Como di Moreno Longo. Protagonista, un rinato Gabriele Zappa, che spostato in una posizione più avanzata nel 3-5-2 è stato slegato da compiti prettamente difensivi che probabilmente lo appesantivano troppo. I giovani Kourfalidis e Makoumbou, trascinati da un’instancabile e travolgente Nandez, si sono sacrificati in fase di non possesso e di rottura in mezzo al campo; cose, che i tifosi isolani non erano più abituati a vedere da un bel po’.

Guardare in alto

Il Cagliari, grazie alle ultime due vittorie nel campionato di Serie B, è riuscito a rientrare nella zona playoff. In meno di un mese sono cambiate completamente cambiate le prospettive di una stagione che, fino a poche settimane fa, sembrava essere compromessa in direzione del si salvi chi può. Il secondo posto della Reggina di Filippo Inzaghi, che vale la promozione diretta nel massimo campionato italiano, non è più all’orizzonte, ma appare molto più vicina. I rossoblù, a questo punto, devono soprattutto contare su se stessi senza stare a guardare l’operato degli altri. Tra il secondo posto in classifica ed il Cagliari ci sono tante squadre che non alzeranno di certo le mani di fronte alla truppa di Claudio Ranieri; inoltre, a partire dal prossimo impegno, contro il Cittadella, i sardi dovranno cercare di macinare punti con la consapevolezza che il campionato cadetto non fa sconti a nessuno ed ogni sabato riserva insidie pericolosissime. Resta, però, il fatto che la piazza, i tifosi, e la società, hanno ripreso a guardare in alto ed intravedere una possibilità di compiere la missione ritenuta quasi impossibile fino a poche settimane fa. Succede solo a chi ci crede.

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