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Cagliari, la A ad un passo: l’importanza del vantaggio costruito a cavallo tra i due gironi

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Il Cagliari è vicinissimo all’obiettivo posto ad inizio stagione dalla società: a quattro giornate dalla fine del torneo la Serie A dista quattro punti, un traguardo ampiamente alla portata della squadra sarda. Ciononostante la stagione dei rossoblù non è stata, finora, una passeggiata trionfale.

 

LA CRISI DEGLI ULTIMI DUE MESI – La squadra di Rastelli, superato il periodo di rodaggio, ha spiccato il volo chiudendo il girone d’andata con il primo posto e con diversi record infranti. Quando tutto faceva presagire una seconda metà di campionato in discesa è arrivata la sconfitta di Crotone, che ha minato qualche certezza e riportato i rossoblù con i piedi per terra. Sono seguite tre vittorie di misura in cui gli isolani non hanno certo brillato anche per via delle barricate costruite dagli avversari. La vittoria di Latina, la quarta consecutiva, aveva dato l’impressione di un Cagliari in netta ripresa anche dal punto di vista del gioco e pronto ad affrontare il Pescara nello scontro diretto del Sant’Elia. La squadra sarda, dopo un primo tempo in cui è stata letteralmente annichilita dagli uomini di Oddo, si è ripresa nel secondo tempo portando a casa un successo che le aveva permesso di salire a più 13 sulla terza. Quella che sembrava il trampolino per spiccare il definitivo e decisivo salto è stata però l’inizio di una crisi fatta di 12 punti in 11 partite, una media da compagine che lotta per mantenere la categoria.

 

Quella squadra che aveva infranto record e chiuso il girone d’andata da campione d’inverno oggi ha rallentato considerevolmente la sua corsa ma, proprio grazie alla straordinaria prima metà di campionato, è riuscita a mantenere un consistente vantaggio sulla terza posizione, contesa nell’arco del campionato da diverse compagini ed ora di proprietà del Trapani, distante 8 punti.

 

AD UN GIRONE DI DISTANZA – E’ interessante analizzare i numeri dei vertici della classifica di Serie B esattamente un girone fa: alla 17^ giornata d’andata la squadra di Rastelli era seconda con 36 punti, ad una lunghezza dal Crotone primo e con un vantaggio di quattro punti sul Bari terzo. Nelle giornate successive i rossoblù hanno operato il sorpasso e calcato sull’acceleratore, fino a chiudere il girone da primi della classe e distaccare il Novara, allora terzo, di sei unità. Il distacco dalla terza, nelle giornate successive, è addirittura aumentato sino ad arrivare a +15. Paradossale che il massimo vantaggio stagionale sia stato toccato proprio nel momento di crisi dei rossoblù, che con la faticosa quanto sorprendente vittoria di Modena avevano messo una seria ipoteca sulla promozione. Una situazione paradossale ma al tempo stesso indicativa della difficoltà delle inseguitrici a sfruttare il periodo nero dei sardi. Dalla 33a giornata, però, le cose sono cambiate: il Cagliari ha continuato il suo percorso a singhiozzo, racimolando appena 5 punti in altrettante gare, mentre le inseguitrici hanno dato via al pressing con andamenti record. Su tutte il Trapani, compagine partita con l’obiettivo della salvezza ed ora possibile outsider: la squadra di Cosmi appena cinque giornate fa era fuori dalla zona play-off ed ora è terza grazie a nove successi ed un pareggio nelle ultime dieci partite. Anche Pescara e Bari, appaiate e ad un solo punto di distanza dai siciliani, hanno alzato il rendimento e sono nuovamente in corsa per il terzo posto, dopo un periodo di difficoltà.

 

Se, visti periodi no delle inseguitrici, prima il Cagliari poteva permettersi dei periodi di pausa senza subire particolari conseguenze, adesso la squadra sarda sembra l’unica, nei piani alti della graduatoria, a non essersi ancora ripresa da quel calo che nell’arco di un campionato colpisce inevitabilmente ogni compagine. La differenza, come spesso detto, la fanno quei punti raccolti nel periodo di appannamento delle inseguitrici, tra la fine dell’andata e l’inizio del girone di ritorno. Prima i punti di vantaggio erano 10, poi sono diventati 13 ed addirittura 15. Ora sono 8, un vantaggio rassicurante sulla carta, ma i rossoblù sono chiamati all’ultimo sforzo per non mandare alle ortiche quanto di buono fatto in stagione.

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