2015

Cagliari, l’esordio al microscopio: tante luci e qualche piccola ombra

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E’ stato un ottimo Cagliari quello che si è presentato all’esordio in Serie B dopo undici anni di massima categoria. Il poker rifilato al Crotone ha evidenziato le tante luci di un match ben gestito da Dessena e compagni, nascondendo anche le poche ombre. Il Cagliari approssimativo che aveva chiuso in vantaggio di misura il primo tempo è stato idealmente sostituito dal grande Cagliari che al triplice fischio esultava per il netto successo.
La verità, come spesso accade, sta nel mezzo: sacrosanti i tre punti, ma il 4-0 che campeggia in bella vista sul nuovo tabellone luminoso del Sant’Elia è un risultato forse troppo severo per i calabresi, che sino all’espulsione avevano retto discretamente il faccia a faccia con gli uomini di Rastelli.
Una vittoria comunque importante che ha, almeno nel rotondo risultato, confermato le attese, non solo dei tifosi. Il Cagliari visto contro il Crotone, squadra motivata ed organizzata ma senza dubbio inferiore, ha messo in mostra ottime cose, lasciando trasparire però qualche ombra.

 

ASPETTI POSITIVI – Il risultato: era fondamentale partire con una vittoria, ma per il Cagliari, visti i proclami degli addetti ai lavori ed il crescente entusiasmo dei tifosi, era necessario dare un segnale forte alle dirette concorrenti, con un risultato che lasciasse pochi dubbi anche a chi la partita non l’ha vista.
I gol degli attaccanti: tre delle quattro reti sono arrivate dal tridente, che ha risposto presente in blocco. Cordaz ha dovuto tirar fuori dal sacco i palloni infilati da Farias, Sau e Giannetti. Reti importanti per il Cagliari ma anche per loro perchè, come ha evidenziato Rastelli a fine gara, “se segnano acquistano fiducia”.
La buona risposta dei “nuovi”: Salamon, titolare per la contemporanea assenza di Krajnc e Ceppitelli nonostante si sia aggregato da pochi giorni al gruppo, ha fatto una buona partita, mettendo in evidenza anche una notevole capacità di impostare l’azione, risultando quasi un regista arretrato; Pisacane, nonostante qualche affanno, è riuscito a disimpegnarsi bene anche in fase di proposizione, regalando a Sau l’assist per il 3-0; Deiola ha confermato l’ottimo precampionato con una prestazione di qualità e corsa (ottima anche la disinvoltura in entrambe le fasi di gara) condita da un gol spettacolare; Giannetti ha fatto una gara di sacrificio, caratterizzata da tanto movimento su tutto il fronte offensivo. Alcuni errori di imprecisione, dovuti forse alla poca lucidità, sono stati poi compensati dal gran gol messo a segno.

L’atteggiamento: il Cagliari ha dimostrato di saper gestire le varie fasi del match. All’iniziale fase di studio è seguita la ricerca del gol, trovato poi con Farias al culmine di un ottimo contropiede. Anche prima delle rete, quando la gara era in equilibrio, i ragazzi di Rastelli hanno mostrato consapevolezza della propria forza senza scomporsi dinanzi all’aggressività degli uomini di Juric. Dopo l’espulsione i rossoblù hanno fatto valere il maggiore tasso tecnico, trovando in rapida successione la via della rete con Deiola e Sau, che hanno virtualmente chiuso il match. Il reparto offensivo si è dimostrato arma letale, capace non solo di capitalizzare le occasioni create dalla squadra, ma anche di mettere in costante affanno i difensori avversari, dando sempre l’impressione di poter sbloccare l’equilibrio con le giocate dei singoli.

 

ASPETTI NEGATIVI – La fase iniziale: il Cagliari è partito con un ritmo blando, condito da diversi errori. Il Crotone ha preso coraggio, creando qualche occasione potenzialmente pericolosa e sfiorando addirittura il vantaggio con Tounkara. Nella prima fase di match gli uomini di Rastelli hanno palesato difficoltà nell’avvio della manovra palla a terra: l’alternativa sono state le numerose verticalizzazioni sistematicamente infrantesi sul compatto muro calabrese o rivelatesi fuori misura per i tre attaccanti. In altrettanti casi, il lento avvio dell’azione palla a terra ha permesso al Crotone di chiudere gli spazi, soprattutto nella prima mezz’ora.
Di Gennaro ha inizialmente faticato ad entrare nel vivo del gioco: anziché proporsi centralmente per lo scarico dei difensori ha spesso avanzato la propria posizione sino a ricoprire il ruolo di trequartista, lasciando la zona di regia priva di interprete e costringendo a turno gli interni, Dessena e Deiola, ad accentrarsi per ricevere e far partire l’offensiva. La mossa del playmaker rossoblù, presumibilmente suggerita da Rastelli, era con ogni probabilità atta a creare spazi nella zona nevralgica del campo liberando l’ex regista del Vicenza dalla asfissiante marcatura avversaria.
Ma nella prima frazione del tempo, prima di trovare le giuste contromisure al pressing calabrese, i rossoblù hanno faticato nell’avvio della manovra: i difensori, in attesa dell’arrivo di uno dei due interni, hanno costantemente ed inevitabilmente perso un tempo di gioco, facilitando la chiusura degli spazi agli uomini di Juric. Allo stesso tempo si perdeva costantemente la parità numerica in una delle due corsie esterne. Tutte situazioni che hanno messo in difficoltà i sardi, esponendoli a rischi evitabili.

Al netto di queste ultime considerazioni quello di ieri rimane un risultato importante e di buon auspicio, soprattutto se si considera che l’esordio è sempre un match intriso di incognite ed al quale risulterebbe eccessivo chiedere la perfezione. Ma è importante non fermarsi al risultato e cercare di limare gli errori commessi, che in futuro, contro avversari più attrezzati del modesto Crotone, potrebbero portare maggiori insidie.

 

Matteo Culurgioni

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