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Cagliari, il punto su portieri e difesa

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Cagliari, cosa serve per il salto di qualità? Analizziamo il pacchetto arretrato: portieri ok, in difesa urgono rinforzi

Pezzi mancanti nel puzzle rossoblù. Ma niente paura. Mentre i giocatori lavorano in campo, nei piani alti l’impegno è pari o superiore. Work in progress a Cagliari. L’obiettivo è lo “scatto di status”: da squadra di medio-basso livello a realtà ambiziosa, con focus sul lato nobile della classifica. L’ambizione, però, passa necessariamente dal mercato. E il mercato tange obbligatoriamente la retroguardia, anello debole della passata stagione. Ma, al momento, qual è la situazione in casa Cagliari per quanto riguarda i portieri e la difesa?

CAPITOLO PORTIERI – Il pacchetto portieri è completo e affidabile, le gerarchie ben stabilite. Cragno figura da un paio d’anni tra i migliori portieri del campionato. Mancini riconosce il suo status di estremo difensore di alto livello e lo convoca con costanza in Nazionale, laddove non intercorrano problemi fisici. A una sua eventuale vendita, utilissima in chiave plusvalenze, dovrebbe conseguire l’acquisto di un numero 1 di pari valore. Alle sue spalle non più Rafael ma Vicario, di ritorno dal prestito a Perugia. Non traggano in inganno le mere statistiche delle ultime due annate del classe ’96, trascorse tra l’Umbria e Venezia: pur avendo inanellato due retrocessioni di fila, il buon Guglielmo ha giocato con continuità mettendosi in mostra con ottime prestazioni. Il Cagliari l’ha tenuto d’occhio con attenzione e ha deciso, ponderatamente, di affidargli il ruolo di vice-Cragno. Dietro figurano poi Aresti, Cabras e il lungodegente Ciocci: il primo è di ritorno dal prestito a Olbia, gli altri due sono destinati a rimanere in Primavera.

FASCE INSTABILI? – La retroguardia è reparto già in metamorfosi, sopratutto sulle fasce. In estate hanno salutato prima Cacciatore, poi Mattiello e Pellegrini. Rimangono Lykogiannis, Pajac, Pinna più il jolly Faragò. Il greco e il croato non hanno mai convinto pienamente, ma restano buoni rincalzi. Tra i due Lykogiannis guadagnerà con tutta probabilità la conferma a discapito di Pajac, nuovamente con le valigie in mano. Lo stesso discorso in termini di status vale per Pinna: il sardo ha avuto un buon approccio con la Serie A lo scorso anno, salvo poi sparire dai radar e venir mandato a Empoli durante la sessione invernale. Difficile che Di Francesco affidi al prodotto del settore giovanile rossoblù un ruolo primario. A loro si aggiunge Faragò, merce rara in termini di duttilità. Anche lui però non può che essere un gregario occasionale se si vuole alzare l’asticella. A coprire i buchi subentreranno quasi certamente Czyborra sulla sinistra e Zappa sulla destra. Due ’99 che lasciano qualche perplessità. Il tedesco, chiuso all’Atalanta dal connazionale Gosens, ha giocato la miseria di 16 minuti da gennaio in poi. L’ex Pescara ha fatto faville in cadetteria ma ha ancora 0 presenze in Serie A. Due grandi prospetti, sia chiaro. Ma un terzino dal curriculum brillante sarebbe stato un tassello prezioso per Di Francesco. Sperando che la “linea verde” smentisca a suon di prestazioni.

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PROBLEMI IN MEZZO – Al centro all’abbondanza di nomi si contrappone l’assenza di un calciatore che spicchi per qualità ed esperienza. Non a caso, la ricerca di un profilo simile è stata da subito priorità assoluta per Carta e soci. Klavan, Pisacane e Ceppitelli si sono ritrovati, durante l’ultima stagione, spesso in balia degli attacchi avversari. Se da un lato sono parzialmente giustificabili per una lunga serie di motivi, dall’altro è lecito che ad alcune prestazioni conseguano vibranti critiche. Per far spazio al probabile nuovo arrivo è necessaria la partenza di uno dei tre. La situazione contrattuale dell’estone, legato ai rossoblù fino al 2021, non permette di monetizzare attraverso una cessione a titolo definitivo. Nel ballottaggio tra Pisacane e Ceppitelli vince il primo per duttilità tattica: Fabio è un giocatore dotato di ottima tecnica con entrambi i piedi, e può adattarsi in qualsiasi ruolo nella retroguardia. Il capitano potrebbe dunque partire direzione Firenze, dove Iachini è suo estimatore. Il gap verrebbe colmato ottimamente con l’arrivo di Federico Fazio: il difensore della Roma è un elemento di indubbio livello, e il suo curriculum parla da sé. Siviglia, Tottenham, Roma e Albiceleste: l’argentino ha esperienza da vendere e sa come tenere in mano le redini del reparto. Senza sottovalutare il cavallo di ritorno Romagna. Il classe ’97 ha enorme potenziale ma è stato spesso frenato da guai fisici. Se trovasse continuità potrebbe senza dubbio ritagliarsi un ruolo importante nello scacchiere rossoblù. A chiudere il pacchetto due prospetti dal sicuro avvenire quali Walukiewicz e Carboni. I millennials hanno avuto varie occasioni durante l’ultima stagione, dimostrandosi croce e delizia. Letture puntuali e disattenzioni gravose, l’istinto fanciullesco ha i suoi pro e i suoi contro. Ad ogni modo, sono due giocatori dai margini di miglioramento enormi. A loro il compito di pazientare e far tesoro di ogni singolo consiglio gli verrà donato dai più grandi. In fondo, il futuro sarà loro.

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