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Cagliari, idea per lo stadio provvisorio a due passi dal Sant’Elia

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Archiviato con soddisfazione l’ok del Consiglio Comunale sul pubblico interesse per il progetto presentato dal Cagliari Calcio in merito al nuovo stadio che dovrà sorgere sulle ceneri dell’attuale Sant’Elia, l’amministrazione del capoluogo sta prendendo in considerazione ogni possibilità per trovare una soluzione “a chilometro zero” per lo stadio provvisorio. Quando inizieranno i lavori sull’attuale impianto, infatti, la squadra dovrà spostarsi su un altro – adeguato – campo per giocare mentre ferveranno i lavori di costruzione del nuovo stadio. Il periodo, se i tempi tecnici e burocratici saranno rispettati, è quello che comprende le stagioni 17/18 e 18/19.

 

Fra le varie ipotesi ventilate nei mesi scorsi, sia il Comune che il club vedono malvolentieri le destinazioni più lontane dal capoluogo, per una questione di praticità ma anche di vicinanza morale con la gente cagliaritana. Impensabile allo stato delle cose una nuova migrazione oltre il Tirreno, per poter giocare sull’isola occorrerà dotarsi di un impianto che abbia i requisiti per poter ospitare partite di Serie A: al momento in Sardegna non c’è uno stadio che possa garantire ciò, dunque bisognerà lavorare ex novo o adattare una struttura esistente.
La prima meta cui tanti hanno pensato è stata naturalmente Is Arenas, impianto che ha ospitato i rossoblù nel recente passato ma del quale rimangono al momento solo la main stand e tanti dubbi sulla percorribilità dell’idea. I comunicati incrociati della società e dell’amministrazione quartese, nei mesi scorsi, hanno mostrato come non ci siano al momento le basi per un dialogo efficace e privo di qualsivoglia ombra futura.

 

Più lontana, ma comunque all’interno dei confini isolani, l’ipotesi Olbia che ha conquistato gli altari della cronaca qualche tempo fa. Una delle principali ragioni per cui l’attenzione si è spostata proprio verso la cittadina del Nord è la vicinanza fra le dirigenze dei rossoblù e dei bianchi, ma non mancano gli ostacoli seri per una realizzazione dell’idea. Da una parte la scarsa voglia del club di Giulini di spostarsi a quasi 300 chilometri dal capoluogo, circostanza che non sarebbe gradita nemmeno alla piazza, dall’altra la necessità di dover realizzare un impianto del tutto nuovo poiché non sarebbe possibile implementare a sufficienza il Nespoli. Vero è che la società di Marino potrebbe aver bisogno presto di uno stadio più adeguato a categorie superiori all’attuale, ma è più probabile che La Basa veda investimenti del genere in futuro proprio sulla scia di quanto mostrato dal Cagliari come apripista delle nuove normative in materia di costruzione di nuovi impianti sportivi.

 

La soluzione dunque più gradita all’amministrazione cittadina, al club e agli stessi tifosi sarebbe quella di individuare un’area all’interno del territorio cagliaritano dove allestire uno stadio provvisorio che permetta alla squadra di giocare comunque “a casa” anche durante i lavori per il nuovo. Al palazzo di Via Roma si stanno vagliando in queste settimane diverse ipotesi, il tam tam mediatico ha citato fra le altre la zona di Su Stangioni e quella di Via San Paolo. La quadratura del cerchio potrebbe invece arrivare da un’area estremamente prossima all’attuale Sant’Elia.

L’area adiacente al mercato civico di Sant’Elia consentirebbe infatti di innalzare un impianto provvisorio a pochi passi dai lavori, con l’attrattiva ulteriore di poter disporre almeno parzialmente dei parcheggi attuali. A pochi metri dunque dal cantiere del nuovo stadio, adeguatamente cinto e protetto nell’areale del Sant’Elia. E’ questa la soluzione su cui sta lavorando il Comune, fermo restando che siano ancora da verificare tutti i mille aspetti di cui tenere conto prima di dare il via libera. Si parla dell’area che attualmente ospita i parcheggi dell’impianto cittadino, dal lato del settore Distinti. Oltretutto i lavori accanto sarebbero prova provata della temporaneità della struttura, dunque sarebbero meno stringenti anche i vincoli derivanti dalle normative in tema di impianti sportivi.
Preso atto del passo positivo di ieri nell’iter generale, i prossimi mesi saranno quelli in cui l’amministrazione verificherà la fattibilità effettiva della soluzione: il tanto temuto spostamento potrebbe essere solo di qualche passo.

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