2013

Cagliari e Napoli, il veleno è sempre nella coda

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Tutto è cominciato nel modo più dolce per i rossoblù: gennaio 2008, il Cagliari di Ballardini sembra spacciato e anche la gara interna col Napoli sta per finire con una sconfitta per via del gol di Hamsik. Sembra tutto finito, gara, campionato e massima serie.

Ma come in un film la squadra allora di casa al Sant’Elia trova l’orgoglio per un forcing finale, che porta al gol di Matri a recupero già iniziato. Al 94 è capitan Conti a far esplodere le tribune con un gol di testa che segnerà l’inizio di una rimonta incredibile e destinata al successo. E’ un capitolo che i cagliaritani non scorderanno facilmente.

Nel novembre dello stesso anno Napoli e Cagliari si incrociano al San Paolo, dove ad un botta e risposta firmato HamsikLopez segue nel secondo tempo una magia di Lavezzi su punizione. Ma il capitano è sempre in agguato: al 95° Jeda scende fino a fondocampo e la mette sui piedi di Conti, che controlla a rientrare e scaraventa in porta. 2-2 e tutti a casa.

2009, ancora Sant’Elia: il Napoli va a segno due volte con Lavezzi e Pazienza, ma Larrivey, Matri e l’appena entrato Jeda cambiano ancora una volta le carte in tavola. Animi roventi, Lavezzi che si fa espellere per una pallonata a mister Allegri, e quindi il famigerato recupero. Stavolta l’extra time sorride agli azzurri, è Bogliacino a firmare il 3-3 al 50° della ripresa.

Anno 2010, notturna sempre a Cagliari. Partita senza scosse, 0-0 che sembra ormai sancito. I rossoblù stanno per battere un corner a tempo scaduto, in panchina Mazzarri si esagita indicando all’arbitro l’orologio. Ma gli va bene: ribaltamento di fronte e Lavezzi corre a buttare la palla in porta per una vittoria che sa di beffa.

L’ultimo capitolo di questa infinita saga dei recuperi è storia di oggi: quando i cagliaritani hanno visto partire il tiro di Insigne i brividi sono corsi rapidi sulla schiena. Ce n’era ben donde, come da copione.

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