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Cagliari e il 12 aprile: nel 1970 il tricolore, nel 1994 il tramonto dei sogni europei

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12 aprile: una data storica per il Cagliari. Nel 1970 la vittoria dello scudetto, nel 1994 il tramonto di ogni sogno europeo

12 Aprile. Una data particolarmente importante per la storia del Cagliari. Una data che ha segnato la sua gloria in quel pomeriggio del 1970 ma che, anni dopo, nel 1994 ha decretato l’infrangersi di ogni suo sogno europeo con l’eliminazione dalla Coppa UEFA.

Mazzone diede inizio all’avventura, Bruno Giorgi concretizzò in parte quello che era davvero il sogno di una squadra che, dall’altra parte dell’Italia, guardava alle squadre più blasonate, sperando un giorno di poter rivivere e far rivivere ai suoi tifosi gioie indescrivibili come quella del 12 aprile 1970 quando il Cagliari conquistò il suo primo e unico scudetto, cambiando la storia della Sardegna e del calcio italiano. Inarrestabile nel gioco e nel carattere, i rossoblù riuscirono a mietere le proprie vittime e a sbarazzarsi di volta in volta della Dinamo Bucarest, del Trabzonspor, del Malines e della Juventus.

Mancava un ultimo ostacolo, l’Inter guidato da Giampiero Marini, in corsa per la salvezza in un campionato particolarmente disastroso per i milanesi. L’andata al Sant’Elia fu un vero e proprio spettacolo, un tripudio di colpi di scena: i nerazzurri, alla ricerca del riscatto, passarono in vantaggio con un colpo di testa di Fontolan ma Allegri e i suoi risposero dopo solo quattro minuti con Oliveira. Nel secondo tempo, la squadra di Bergomi passò nuovamente in vantaggio con Ruben Sosa ma il Cagliari era inarrestabile e, incredibilmente, ribaltòil risultato con le reti di Criniti e Pancaro. A San Siro, le cose andarono diversamente, lo spirito era cambiato. Il motivo? Solo voci ma nessuna verità. I rossoblù non riuscirono a sorprendere Zenga in porta anzi. L’Inter fece una vera e propria cavalcata e vinse la partita con i gol di Berti, Bergkamp e Jonk.

Il 12 aprile 1994, il Cagliari disse addio ai suoi sogni di gloria, piazzandosi poi al dodicesimo posto della classifica di Serie A, consapevole però di aver dato con quell’impresa un contributo alla sua storia. 

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