2013

Cagliari e i suoi tifosi: quando l’unione fa (sul serio) la forza!

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Continua il periodo sotto stress del Cagliari, ma la squadra sembra non voler (giustamente) mollare la presa: la gara persa contro il Bologna per tre reti a zero pare esser stato solamente un breve punto di arresto per la formazione sarda che, forte del trasferimento del Presidente Massimo Cellino nel centro sportivo di Assemini per trascorrere il periodo agli arresti domiciliari, ha fatto prevalere il carattere e la concretezza, nonché l’orgoglio, che sta determinando la reazione auspicata da tutti i sostenitori cagliaritani.

La vittoria di domenica scorsa contro la Sampdoria, in uno scenario desolato che è lo Stadio di Quartu a causa della negazione dell’agibilità, non solo ha regalato 3 punti fondamentali per avvicinarsi in modo significativo alla quota salvezza, ma ha fatto anche sì che il giusto cammino non venga smarrito, proprio adesso che ci si trova a metà strada. Si è riscoperto Victor Segundo Ibarbo Guerrero, giocatore dalle doti indubbiamente spiccate, che ha fatto vivere ai tifosi costretti a doversi accontentare di una radiolina o di una televisione l’emozione di essere lì, di fronte al campo dell’impianto quartese; Andrea Cossu, con i due cross per lo stesso Ibarbo, ha rafforzato le basi per tornare ad essere il giocatore brillante e indispensabile per la squadra cagliaritana e ha regalato, con quell’avvicinarsi ai tifosi, una speranza in più ai sostenitori cagliaritani. Ma soprattutto questo complicato momento ha fatto emergere l’unione e l’adesione massima da parte dei giocatori al progetto per portare in alto il Cagliari, per beffare l’assurda e complicata fase che sta vivendo la squadra e tutto il mondo RossoBlu in generale.

Sembra che la cura somministrata dai tifosi ai giocatori RossoBlu stia funzionando alla perfezione: la vicinanza e il supporto morale che i sostenitori cagliaritani infondono nei loro idoli è semplicemente strepitoso e contro ogni impedimento e, senza ombra di dubbio, gli stessi calciatori ne sono coscienti. Sembra, a volte, di essere protagonisti di un incubo che tarda a finire e nonostante ciò che potrebbe succedere nel futuro del Cagliari, di una cosa bisogna esser certi: i tifosi saranno sempre presenti e di questo fatto i giocatori dovranno sicuramente fare tesoro. Quale tifoseria e quale altra squadra avrebbe reagito così in una situazione di questa gravità? Stadio nuovo di zecca non utilizzabile, Presidente della società agli arresti domiciliari, pochi (ma buoni) dalla parte della squadra cagliaritana. L’eco dei media non è sicuramente quella che si sarebbe dedicata ad una “grande” squadra nonostante anche la formazione sarda militi in Serie A, ma questa è la solita storia.

Quella che sta per concludersi è stata la prima settimana dell’ex Prefetto di Roma Achille Serra, che da subito ha manifestato buone sensazioni per quanto riguarda la ricerca di una soluzione al Caso Is Arenas:  forse l’intervento del “superprefetto” non sta dando, almeno per ora, i frutti sperati. Per il momento sembra che la “soluzione” che si cercherà di applicare sia l’apertura dell’impianto quartese ai soli abbonati e si è prospettato anche, per il prossimo campionato, l’apertura dello Stadio escludendo però dal ritorno dei tifosi la Curva Sud. Serra, durante il suo intervento alla trasmissione di Rai Sport 1 “Novanta Minuti”, ha anche dichiarato:«Se io fossi Cellino andrei a fare lo stadio da un’altra parte. Cellino ha mille risorse e troverà soluzioni adeguate per i tifosi». A questo punto pare che lo scenario che si apre di fronte al futuro della squadra RossoBlu sia davvero ricco di sfaccettature, rimangono forti incertezze circa le sorti del Cagliari che, se si trovasse senza una casa, si troverebbe a dover contrastare il prima possibile il rischio fallimento.

Permane una grande incognita nel futuro del Cagliari, ma c’è una costante che rende tutti più fiduciosi ed energici: tifosi e squadra sono più uniti che mai e insieme si daranno reciprocamente la forza necessaria per vivere e superare al meglio, almeno per quanto riguarda il morale e i risultati, questa sciatta telenovela che sembra si stia pericolosamente svolgendo a senso unico.

Qualunque sarà l’epilogo: tutti per il Cagliari, Cagliari per tutti. 

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