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Colombatto: «Cagliari? Arrivai a 18 anni… forse troppo giovane»

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Santiago Colombatto, ex giocatore del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua carriera calcistica

Santiago Colombatto, ex giocatore del Cagliari e ora impegnato in Messico con il Leon, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuini di TuttoSport in merito alla sua carriera calcistica. Le sue parole.

ROMA – «Mi sono sempre sentito un po’ italiano grazie ai miei bisnonni. Della Roma mi hanno affascinato la tifoseria, la città, la squadra. Se vinci lì, come è capitato a quel fenomeno di Totti, diventi un Dio».

ITALIA – «In Messico mi sto trovando bene e probabilmente, per ripartire, avevo bisogno di un calcio così, meno tattico e con tanta tecnica. Però ho una gran nostalgia dell’Italia. A Cagliari arrivai a diciott’anni, dal River Plate, e forse ero troppo giovane. A Verona ho vinto il campionato di serie B. Mi resta, però il rammarico di non essere riuscito a giocare in Serie A. Sono convinto che ci riuscirò: così magari sfiderò anche Dybala, un altro giocatore che ammiro tanto».

DYBALA E LAUTARO MARTINEZ – «Dybala? Non lo conosco personalmente, però anni fa, quando io ero nell’Under 20 dell’Argentina e lui nella nazionale maggiore, a fine allenamento ho avuto la fortuna di incrociarlo per una foto. Di Lautaro Martínez, invece, sono coetaneo e sono stato compagno nelle selezioni giovanili. Era già chiaro allora che fosse diverso da tutti: il Toro è un top».

MODELLO – «Studio Busquets, riguardo tanti video su Redondo e adoro Vidal. Il giocatore ideale? Penso sarebbe un mix tra la grinta di Arturo, la leadership di Sergio Ramos e la qualità di Dybala».

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