2015

Cagliari campione d’inverno, i numeri del girone d’andata dei rossoblù

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Chiuso il girone d’andata, è tempo di bilanci per il Cagliari. Gli uomini di Rastelli hanno raccolto 46 punti e sono arrivati alla famosa “boa” da primi in classifica, laureandosi campioni d’inverno. Un traguardo non semplice, soprattutto considerando che quella in corso è la prima stagione in Serie B dopo 11 stagioni consecutive di A e che la rosa arrivava da una corposa rivoluzione.

 

LA CLASSIFICA – Sono 46 i punti raccolti nelle prime 21 giornate dal Cagliari, una media di 2.19 punti a partita. Andamento che si avvicina a quello di una vera e propria schiacciasassi, nonostante qualche comprensibile ed accettabile incidente di percorso. I punti racimolati dagli isolani sono frutto di 14 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte (tutte in trasferta, contro Pescara, Novara e Brescia). In casa i rossoblù si sono rivelati quasi inarrestabili: nelle undici gare disputate al Sant’Elia hanno messo insieme ben 31 punti, gli stessi totalizzati tra casa e trasferta dall’ultimo Cagliari in Serie B (2003/04) alla fine del girone d’andata. Ed è noto che gli uomini di Reja (subentrato a Ventura alla fine del novembre 2003) conquistarono la Serie A diretta a fine stagione.

 

I GOL FATTI – Le reti realizzate dopo 21 giornate sono 42, una media di 2 a partita. Il Cagliari è rimasto a secco in sole quattro occasioni, tutte in trasferta: a Pescara, Novara, Perugia e Brescia. Grazie alle 42 realizzazioni i rossoblù hanno quello che di gran lunga è il miglior attacco del torneo, inseguiti da Crotone ed Avellino, che di reti ne hanno segnate 34.

Ai 42 gol hanno contribuito tutti i reparti: la difesa ha portato 4 realizzazioni (grazie alle marcature di Balzano, Pisacane, Ceppitelli e Salamon), il centrocampo ben 12 (grazie alle 6 reti di Joao Pedro, considerabile più un centrocampista che un attaccante) e l’attacco 25, distribuite tra Farias (8), Giannetti (6), Sau (5), Melchiorri (5) e Cerri (1). Per intenderci, le reti messe a segno dal solo reparto avanzato rossoblù equivalgono a quelle realizzate dall’intero Bari e sono solo 3 e 4 in meno di quelle segnate dalle intere rose, rispettivamente, di Cesena e Pescara, tutte compagini considerate concorrenti dei sardi per la promozione in Serie A.

 

In che modo sono arrivati i gol segnati – I 42 gol del girone d’andata sono stati messi a segno, per la maggior parte, dall’interno dell’area, come era immaginabile: ben 30. Solo 4 quelle da fuori area, così come quelle su calci da fermo: 3 sugli sviluppi ed 1 diretta (Di Gennaro su punizione contro il Vicenza). Su rigore sono 3 le realizzazioni. Infine, una è arrivata su autogol.

 

I GOL SUBITI – 18 le reti subìte, media di 0.86 a gara. Quella rossoblù è la quarta difesa del campionato, preceduta da Crotone, Novara e Perugia. La porta di Storari è rimasta inviolata in 7 occasioni (contro Crotone, Perugia, Vicenza, Spezia, Ascoli, Salernitana, Pro Vercelli). Quella della difesa è una media non all’altezza dell’attacco, ma è comprensibile vista la mentalità offensiva della compagine sarda. Non un dato particolarmente negativo, dunque. Quello che preoccupa, invece, è che la metà delle reti subìte sia arrivata su calcio da fermo.

 

In che modo sono arrivati i gol subìti – Dei 18 palloni che Storari è stato costretto a tirar fuori dal sacco, ben 9 sono arrivati da calcio da fermo: 5 in seguito a sviluppi e ben 4 per via diretta. I restanti 9 sono così suddivisi: 8 dall’interno dell’area ed 1 solo dal limite.

 

Numeri, nel complesso, ottimi ma ovviamente migliorabili. Brilla la capacità realizzativa dei rossoblù. L’unica pecca, se proprio la si vuole trovare, risiede nel numero di reti subìte, soprattutto da calcio da fermo. La prima parte di torneo, quella più insidiosa per una squadra poco abituata alla cadetteria, è andata. Il Cagliari, forte dei 46 punti e dell’esperienza accumulata, può guardare al girone di ritorno con fondato ottimismo.

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