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Boban: «Il Var non cambia il calcio, lo pulisce»

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Zvonimir Boban, dirigente sportivo ed ex calciatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito a svariati argomenti

Zvonimir Boban, dirigente sportivo ed ex calciatore, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla Gazzetta dello Sport in merito a svariati argomenti.

CHAMPIONS«Tutte le Champions sono state di una bellezza pazzesca, è la competizione calcistica che più ci definisce. Andare oltre le emozioni fatte provare dal Real Madrid? Ne sono convinto, perché il calcio ci sorprende sempre. Questa Champions ha mille motivi di fascino. Le mie favorite sono Manchester City, Psg e Bayern». 

 

SUPERLEGA«Era un piano assurdo e morto in 2 giorni nell’aprile 2021. Anzi, possiamo dire mai nato. Qualsiasi progetto calcistico, dove sana competizione e valori dello sport non sono al primo posto, è destinato a finire male. Il calcio appartiene a tutti quelli che lo amano e lo seguono. La Superlega è stato un maldestro tentativo di rubarlo a tutti noi ed è vergognosamente fallito come merita. Ne stiamo parlando anche troppo: non esisterà mai». 

SUPERLEGA PROPOSTA DA GALLIANI«Adriano è un grande, lo adoro, ma sono rimasto molto sorpreso e deluso dalle sue affermazioni. È come tradire la propria storia calcistica e quella rossonera per la quale lui è stato importantissimo. Quando la serie A dominava nessuno si preoccupava degli altri, neanche lui. Ovvio che vorremmo tutti che le leghe crescessero e ci fosse più equilibrio, dai ricavi alla forza delle squadre. Quando si faranno nuovi stadi, sono sicuro che la Lega italiana potrà competere con quella inglese e vivere un vero rinascimento. Bisognava pensarci già 30 anni fa, ma meglio tardi che mai. Nel frattempo la Premier ha lavorato bene e ha meritato crescita e soddisfazioni. Ci sono dei cicli: questo è il loro». 

VAR – «All’inizio capivo i dubbi di chi lo discuteva, era una reazione naturale e logica, calcistica direi. Ma dopo tutti i miglioramenti e le tante partite corrette da gravi errori, chi lo discute ancora non è intellettualmente onesto. Il Var non solo ha eliminato quasi tutti gli errori più grandi, ma è stato un messaggio di trasparenza del calcio, di risultati più giusti e una forma di protezione verso gli arbitri che possono sbagliare. Il Var non cambia il calcio, lo pulisce. La gente non si lamenta più urlando “Ladri”. A volte ora dice “Ma neanche con il Var…?”, però crede nel sistema calcio e questo non ha il prezzo. C’è voluto coraggio ma adesso è difficile immaginare il calcio senza Var e ne sono orgoglioso». 

MONDIALI E CALENDARI SPEZZETTATI«Bisognerebbe chiedere a chi l’ha voluto cosa pensava in quel momento. Ma sono finiti quasi tutti male, come meritavano. Se immagini un Mondiale in Qatar sei costretto a farlo d’inverno…». 

MONDIALI SENZA ITALIA«Mi dispiace tantissimo, l’Italia è la mia seconda patria. Il Mondiale perde tanto senza gli Azzurri, ma anche in Russia l’Italia non c’era e è stato un bel torneo lo stesso». 

XAVI E IL TEMPO EFFETTIVO«Nutro una profonda stima per un genio del calcio, ma sbaglia. Quando si parla di regole del gioco bisogna pensare bene alle conseguenze reali, avendo rispetto per la storia e le tradizioni del calcio. Quanto tempo si starebbe allo stadio, 4 ore? Con 40 gradi o con -5? E come faremmo con i diritti tv? Quanto servirebbe per battere una punizione, quanto per un corner? Introduciamo un semaforo con la sirena? Nel basket si giocano meno di 50 minuti effettivi e la partita dura quasi tre ore, ma nei palazzetti, al chiuso. Nel calcio sarebbe un disastro. Già adesso ogni partita dura circa un’ora di gioco effettivo. Magari si può migliorare sul recupero da dare, ma senza stravolgere il calcio e americanizzarlo. Il gioco è bello, si segna più che mai: perché cambiare le regole? Se ricordo bene, sempre Xavi aveva proposto di giocare 10 contro 10. L’unica idea peggiore che ho sentito è di eliminare il fuorigioco…». 

ERA MESSIRONALDO FINITA«Ci sono ancora, sono fenomeni. Giocano ancora bene ma certo non sono uguali a prima». 

SERIE A EQUILIBRATA«Mi sono divertito l’anno scorso, l’equilibrio porta sempre la magia del calcio, credo e spero che sarà un altro anno così». 

SCUDETTO MILAN«Stupito? Sì e no. No, perché la rosa era più forte di quel che la gente pensava. Sì, perché l’Inter era comunque superiore e aveva un vantaggio enorme». 

COMPLIMENTI«A Paolo Maldini e Massara che poi mi hanno passato Pioli sul pullman di ritorno da Sassuolo. Allo stadio c’erano mio padre e mio figlio, pazzi rossoneri. Io ero nel buio della mia camera a vedere gli scacchi su youtube, non avevo il coraggio di guardarla». 

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