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Bellanova: «A Cagliari esperienza importantissima, ma l’Inter…»

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Il giovane esterno ex Cagliari e Bordeaux ha rilasciato delle dichiarazioni per i canali ufficiali del club nerazzurro

Raoul Bellanova, giovane e talentuoso esterno dell’Inter, ha rilasciato delle interessantio dichiarazioni ai canali ufficiali del club lombardo. Tanti i temi trattati tra famiglia, esperienza sarda ed amore per i nerazzurri. Queste le sue parole, riportate da Alfredo Pedullà:

FAMIGLIA – «Nella mia carriera miei genitori sono stati essenziali, ci sono stati sempre, soprattutto noi momenti difficili. Anche i miei amici mi hanno aiutato tanto e mi sono stati vicino anche quando ero in Francia. La velocità e le doti atletiche sono sempre state fondamentali per me in campo, ma ancora di più l’umiltà e la costanza, il voler sempre lavorare per migliorarsi».

PERCORSO – «Sono nato a Rho, alle porte di Milano, è il posto in cui ha ci sono le radici della mia famiglia. Poco distante, a Parabiago ho fatto i miei primi passi iscrivendomi alla prima scuola calcio, mentre a Cagliari ho fatto un’esperienza importantissima, è stato il mio primo anno in Serie A, tra i grandi. E poi c’è l’Inter, la mia squadra del cuore da quando sono piccolo, giocare per il tuo Club credo sia il sogno di ogni bambino e in questo momento lo sto realizzando».

IDOLO D’INFANZIA – «Non poteva che essere Maicon, terzino destro, dell’Inter. Essendo tifoso interista per me era unico, i suoi gol, quello sotto l’incrocio contro Milan e da fuori area contro la Juventus li conosco a memoria».

ESPERIENZA SARDA – «Il gol più speciale è quello che ho segnato contro il Torino l’anno scorso, il primo in Serie A. Avevo sbagliato un gol simile due settimane prima, invece quella volta la palla è entrata ed é stato un momento emozionante. Ricordo la rimessa laterale sulla sinistra di Dalbert per Grassi che di esterno l’ha messa in mezzo, io ho tagliato dalla parte opposta ed ero da solo contro il portiere. Nella mia testa mi ripetevo “Fai gol!!!”, poi ho visto la palla entrare e leggere il mio nome sul tabellone é stato bellissimo».

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