2015

Ascoli, ecco Canini: «A Cagliari la mia consacrazione. Non sono un giocatore finito»

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La notizia era nell’aria da qualche settimana, da quando in casa Ascoli è arrivata la notizia ufficiale del ripescaggio in Serie B in seguito alle vicende relative al caso-Catania. Per questo motivo alla società marchigiana è stata concessa una finestra supplementare di mercato per allestire una squadra adeguata al campionato cadetto. Una missione affidata a un volto noto del recentissimo passato rossoblu come Francesco Marrocu, che dopo gli arrivi di giocatori di esperienza come Antonini, Giorgi e Cacia, ha concluso la trattativa per Michele Canini. L’ex difensore del Cagliari arriva in prestito dall’Atalanta dopo l’esperienza in Giappone con la maglia dell’FC Tokyo allenato da un’altra vecchia conoscenza rossoblu come Massimo Ficcadenti.

 

A presentare Canini alla stampa sono state le parole del direttore generale Marroccu, riportate sul sito ufficiale del club bianconero: «In linea con i principi dell’Ascoli Picchio, garantisco che Canini è un uomo dotato di valori umani e morali di grande livello.E’ un difensore centrale che ho avuto ai tempi di Cagliari proprio nel periodo in cui i maggiori club italiani lo richiedevano. Ha una gran voglia di rivalsa perché non ha raccolto quello che effettivamente meritava e quindi oggi portiamo ad Ascoli un altro calciatore “arrabbiato”, come Cacia, Giorgi e Antonini».

 

Queste invece le prime parole del centrale, che non ha dimenticato i trascorsi rossoblu: «Ho tanta rabbia dentro, c’è chi mi ha descritto come giocatore quasi finito e per questo non vedo l’ora di iniziare per zittire tutti e togliermi così qualche sassolino dalla scarpa. Ad Ascoli c’è grande aspettativa e il nostro compito è mantenere alto questo entusiasmo. La mia consacrazione è avvenuta a Cagliari, dove ho trascorso sette anni. L’esperienza in Giappone è stata una scelta di vita in un periodo per me particolare, una stagione importantissima da un punto di vista umano e calcistico. Ora penso a presente e all’Ascoli, il resto fa parte del passato».

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