2013
Achille Serra: «Stadi? Serve apertura mentale. Is Arenas bello, ma troppa burocrazia»
All’indomani del ritorno del Cagliari nella sua casa, il Sant’Elia, dopo un anno e mezzo di esilio e peripezie varie, l’ex Prefetto di Roma e oggi delegato agli impianti sportivi della Lega Calcio, Achille, Serra, ritorna a parlare della situazione generale degli impianti italiani senza risparmiare qualche battuta sulla vicenda che ha interessato la società rossoblù, confermando l’opinione che in tanti si sono fatti su una questione che a tratti ha assunto contorni paradossali e grotteschi.
Ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno, Serra si sofferma in primo luogo sulla questione sicurezza: «All’interno degli stadi c’è oggi poca violenza, la tifoseria ha capito che avrebbe danneggiato la squadra e non ci sono stati più gravi episodi di violenza. Stadi senza barriere? Sono favorevole ma ci vuole anche apertura mentale».
Poi il Superprefetto parla nello specifico della condizione degli impianti italiani e delle norme che ne regolano l’apertura, e qui non mancano le sorprese: «A livello di stadi, non ci sono situazioni rischiose in Italia, se si va a cavillare ce ne sono, ma, come detto, ci vuole apertura mentale. Is Arenas, per esempio, era uno stadio molto buono ma lì c’è stato un voler punteggiare ogni singolo momento delle norme, se si applicano le norme in modo pedissequo si finisce per chiudere metà degli stadi in Italia».
L’ex arbitro Carlo Longhi, oggi delegato della Lega per la verifica della condizione degli impianti, che insieme a Serra si è occupato da vicino prima di Is Arenas e poi del Sant’Elia, dove ha effettuato l’ultimo sopralluogo prima del via libera, racconta nel dettaglio la vicenda cagliaritana: «Io e Serra siamo andati a fare la verifica, c’è stata la fattiva collaborazione del Comune, del Cagliari e della Lega. Il problema è che per far giocare una squadra in uno stadio, la commissione provinciale o comunale di vigilanza si deve esprimere sulle condizioni di sicurezza e queste condizioni sono dettate dalle norme Coni e da altre norme».
Longhi ha apprezzato anche il terreno di gioco del Sant’Elia che, nonostante sia rimasto inutilizzato per circa un anno e mezzo, è apparso in splendide condizioni: «Era da più di un anno che non si giocava su quel campo e ci sono persone molto brave nel creare questi manti erbosi. Io sono favorevole ai terreni in erba naturale, in alcuni casi quelli in erba artificiale hanno dei vantaggi ma quello di Cagliari è un terreno in erba naturale molto bello».
