Sau lo scozzese - Cagliari News 24
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2013

Sau lo scozzese

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Marco Sau capocannoniere del Cagliari è ormai attaccante affermato nel panorama calcistico nazionale, ma non solo.

Come riportato nel numero di Maggio della rivista ufficiale Cuore Rossoblù, Pattolino è stato raggiunto dallo “Scottish Sun” per il quale ha rilasciato un’intervista ricordando un passato non noto a molti.

Infatti all’età di tredici anni Marco, come riferito dal tabloid l’attaccante più preciso della Serie A (dati OPTA), si recò in Scozia per una vacanza che durò un pò più del previsto e che lo portò a giocare per il Gourock Youth Athletic Club di Inverclyde.

“Ero piccolo e sarei dovuto rimanere in Scozia solo per una vacanza con mio padre.” Ma l’amico di famiglia Gianni la pensava diversamente “ed io rimasi in Scozia per più di tre mesi ed è stata una bella esperienza”.

“Ho anche iniziato ad andare a scuola ma, guardandomi indietro, forse era un pò troppo per me a quell’età”. La nostalgia della Sardegna iniziava a farsi sentire e Marco ricorda “decisi di tornare ma ho tanti bellissimi ricordi legati al mio periodo scozzese”.

“Il tempo passato con il Gourock Young Athletic Club è stato assolutamente positivo. Ho trovato belle persone ovunque, ospitali ed amichevoli. Penso che Sardi e Scozzesi siano molto simili sotto questo punto di vista“. “All’inizio mi sono sentito a mio agio nella mia seconda casa ed ho provato ad adattarmi al meglio.” I problemi iniziavano però ad emergere “Non parlavo inglese. Provavo a farmi capire a gesti e con il linguaggio internazionale del calcio.”

Ma il Gourock Young Athletic Club non è stata l’unica squadra.

Ho anche passato un pò di tempo con il Livingston. Un’altra grande esperienza.” “Ho giocato nella squadra giovanile ma il gioco era prevalentemente fisico”. Marco scherza “diciamo che i difensori, già a quell’età, non ci andavano piano con gli interventi.”

L’allenatore di Sau al GYAC, Robert Ahfeld, ha parole al miele per il suo ex talentino ed ancora non si capacita di come la squadra se lo sia lasciato scappare. “Era una gioia lavorare con Marco. Era tecnicamente dotato, a 13 anni era in grado di calciare la palla più forte di me.” Con il Mister che paragona l’impegno che vedeva in Sau a quello di Paolo di Canio (uno dei giocatori italiani più stimati e rispettati nel Regno Unito).

Come sottolineato nell’articolo, Sau non è tornato più in Scozia da quel periodo. Ma Marco, leggendo l’intervista, sembra veramente innamorato della Scozia “La Scozia è semplicemente fantastica. Ottimo stile di vita e scenari magnifici.” La promessa è quella di ritornare presto in visita.

L’ultimo pensiero è legato al ricordo di una partita alla stadio.
“Mi ricordo di essere andato ad una partita del Livingston ed essermi sentito assolutamente coinvolto da tutto quello che mi circondava, dall’atmosfera dello stadio al gioco vero e proprio. Mi venivano tradotti i cori, veramente molto simpatici.” Quel che più colpì Sau fu comunque il rispetto generale che c’era tra le tifoserie “dietro le normali rivalità calcistiche”.

Concludendo, modesto come sempre, il bomber rossoblù non dà peso alle statistiche che lo vedono come attaccante europeo più preciso. “La cosa che importa è segnare ed aiutare la squadra, nulla è cambiato dai tempo del Gourock.”

Sau internazionale quindi che porta in alto i colori del Cagliari.

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