Rafael: «I rigori parati non sono un caso ma frutto di lavoro» - Cagliari News 24
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Rafael: «I rigori parati non sono un caso ma frutto di lavoro»

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Rafael al termine di Cagliari-Empoli: il portiere brasiliano spiega i suoi segreti dopo il terzo rigore parato in questa stagione

Dopo Paloschi e Thereau, anche Pucciarelli si è trovato a disperarsi pochi secondi dopo aver calciato un rigore verso la porta del Cagliari. Il denominatore comune si chiama Rafael de Andrade Bittencourt: il portiere rossoblù anche oggi si è superato opponendosi a un tiro dagli undici metri, circostanza che ha permesso alla squadra di Rastelli di mantenere il vantaggio sull’Empoli almeno fino al rocambolesco finale di gara. Al termine della partita il numero uno brasiliano si è presentato nella sala stampa dello stadio Sant’Elia e ha raccontato i retroscena di un’abilità particolare, senza fare sconti sulle distrazioni che hanno complicato gli ultimi minuti: «I rigori parati? Il merito è del gruppo, il mio ruolo è particolare ma si può studiare come parare i rigori e lo staff ci aiuta molto con simulazioni e filmati. E’ andata bene anche oggi e mi fa piacere. Non è un caso, è frutto di studio ed è il mio lavoro: cerco di parare, poi è chiaro che se l’attaccante cambia angolo all’ultimo secondo ci puoi fare poco. Condivido questo merito con il preparatore Dei e con tutti i membri dello staff. Oggi l’obiettivo era non prendere gol, purtroppo abbiamo concesso due occasioni addormentandoci un po’ e l’Empoli si è avventato su quei palloni. Alla fine abbiamo vinto, è la cosa più importante. Nell’intervallo abbiamo parlato e ci siamo detti che un gol subito non ci avrebbe dovuto colpire, ma l’uno-due dell’Empoli lo abbiamo sofferto e non deve succedere. Il mister ci tirerà le orecchie in settimana. La concentrazione per vincere queste partite è frutto degli allenamenti in settimana, noi ci sfidiamo per essere scelti nella formazione titolare. Chi non gioca mette in difficoltà il mister allenandosi bene, è l’unico modo per arrivare alla gara carichi e motivati. Sono arrivato a Cagliari poco più di un anno fa e da allora mi sono sempre allenato duramente: cercherò sempre di dare il massimo per il gruppo, la coesione è il valore che conta di più. Il decimo posto? Noi crediamo a quello che facciamo partita per partita, ora pensiamo al Sassuolo: se facciamo il massimo dei punti possiamo poi sperare di avanzare in classifica. Affronteremo un Sassuolo che arriva da una vittoria, loro saranno carichi ma noi cercheremo di esserlo di più».

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