Empoli, il difensore-goleador Tonelli: «Devo tanto a Sarri»

Sei presenze in Serie A, tre gol. Numeri che sarebbero felicissimi per un attaccante di razza, invece riguardano un difensore e per di più di una squadra neopromossa. L’identikit è quello dell’empolese Lorenzo Tonelli, 24 anni, cresciuto nel club azzurro e oggi punto di forza della banda di Sarri.
Intervenuto ai microfoni di gianlucadimarzio.com, il calciatore ha raccontato le sue sensazioni dopo un inizio di campionato memorabile, rimarcando l’importanza dell’allenatore nella sua crescita e tornando sul gol realizzato con un discusso tocco di mano a Genova.

Mister Sarri ha un ruolo primario nella consacrazione di Tonelli, e il difensore non ha difficoltà ad ammetterlo: «Mi dice sempre che se non ci fosse stato lui a quest’ora avrei smesso di giocare a calcio, e non ha tutti i torti. Da quando è arrivato sono migliorato tanto, ho acquistato fiducia in me stesso. Venivamo dai playout, era un periodo difficile e lui con la stessa squadra è riuscito a riportarci su e cambiarci la vita».
Dalla B alla strepitosa media realizzativa nella massima serie: «Non me lo potevo immaginare, è un grande inizio per me. Dopo le prime due partite però respiravo qualcosa nell’aria e me lo sentivo che avrei fatto gol. Ovviamente non avrei pensato di farne tre. Lo dicevo ai miei amici: ‘prima o poi la butto dentro’. Perché ci sono più spazi rispetto alla Serie B, forse perché ci sottolovalutavano…».

Infine Tonelli dice la sua sulla rete che ha fruttato il pareggio contro il Genoa, un tocco con la mano che ha scatenato polemiche ma che il protagonista giudica fortuito: «Sono uno che non ha problemi ad ammettere se ha voluto buttarla dentro con la mano. Non è così, mi è battuta prima sulla pancia e poi con la mano. In televisione non si vede, ma quando Maccarone l’ha spizzata è stato talmente breve il tempo di reazione che non si riesce a distinguere bene dove mi batte prima. Uno ci può credere o no, io so che non l’ho fatto volontariamente e sono sereno»