"Diegol" Farias, il protagonista inatteso del San Paolo - Cagliari News 24
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2014

“Diegol” Farias, il protagonista inatteso del San Paolo

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Dire protagonista inatteso è dire poco. Non avrebbe neanche dovuto giocare. Infatti, tutti erano convinti che con l’infortunio di Sau Zeman avrebbe lanciato Longo dal primo minuto. Invece il boemo ha sorpreso per l’ennesima volta, piazzando al centro del suo tridente Andrea Cossu, dando così fiducia a Diego Farias.

Ieri è diventato Diegol, con due reti facili quanto importanti, in una gara sentitissima per i tifosi rossoblù. Pupillo di Zeman, conosce a memoria i tagli e i movimenti che vuole il tecnico. Quando c’è stata l’opportunità di essere nuovamente riallenato dal boemo il brasiliano non ci ha pensato due volte. Dopo un inizio non esaltante, con qualche gol sbagliato (vedi Atalanta e Milan) Farias ha trovato tre reti in due partite, le prime in Serie A. E dire che tre gol li aveva fatti in metà stagione in Lega Pro nel 2011, quando con Sau e Insigne componeva il tridente del nuovo Foggia di Zeman. Non è mai stato un goleador e probabilmente non lo sarà neanche alla fine di questo campionato, ma la gloria settimanale Farias se la prende tutta, meritatamente. Non è da tutti segnare due gol al San Paolo, stadio dove persino la Roma è crollata sotto i colpi azzurri. La grande prestazione contro il Genoa, ma soprattutto di ieri, rilanciano Farias nello scacchiere tattico rossoblù. Se lo stato di forma è questo, Zeman non può lasciare fuori il brasiliano anche col rientro di Sau. E dunque ora nelle gerarchie potrebbe superare Cossu, un po’ in affanno nell’ultima gara da esterno a sinistra, mentre la partita di ieri da falso nueve non fa testo.

Partendo per la prima volta in questa stagione da sinistra, Farias si è reso più volte pericoloso anche grazie al piede invertito che consente di accentrarsi e aumentare lo specchio di porta disponibile per calciare. Oltre alle due reti segnate, il brasiliano ha sfiorato per altre due volte il gol proprio rientrando sul destro. Prima Rafael gli ha negato la rete del possibile 2-3 su un invito meravigioso di Ekdal, poi nel finale il tiro del possibile 3-4 è uscito di pochissimo al termine di un’azione personale. La velocità, il dribbling, a volte forse anche eccessivo, rappresentano una freccia in più nell’arco offensivo di Zeman. E a fine gara abbiamo capito tutti perché ha giocato lui e non Longo.

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