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2014

Cagliari-Juventus, promossi e bocciati. Cagliari a un bivio: Zeman o non Zeman?

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Babbo Natale non passa al Sant’Elia e il Cagliari cade nuovamente in casa contro la prima in classifica. Troppa la differenza sul piano tecnico e fisico. Una differenza che si è potuta cogliere nelle azioni che hanno portato ai gol i bianconeri. Sei difensori non bastano a limitare la forza di una squadra che punta la vittoria al campionato. Zeman snatura modulo e squadra, pagando a caro prezzo questa scelta nel primo quarto d’ora di gara, con la Juve in avanti di due gol. L’idea del 4-2-3-1, in fase offensiva, non è per niente malvagia ma gli interpreti non hanno reso come il boemo sperava.

PROMOSSIEkdal ci ha provato in almeno tre occasioni a far male alla sua ex squadra. Tanto impegno in mezzo al campo come sempre, non molla mai. Rossettini invece riesce a superare Buffon con una bella incornata. Un lusso che non può passare inosservato, anche perché è il settimo gol che la Juventus subisce in tutto il campionato. La reazione di nervi vista ad inizio ripresa, dopo essere tornati al 4-3-3 classico, è stata positiva e le occasioni nel secondo tempo non sono mancate, specialmente nei minuti finali.

BOCCIATI – «Oggi erano liberi di spingersi di più in avanti, ma non l’hanno fatto». Queste sono state le parole di Zeman all’indirizzo di Balzano e Avelar, che non sono riusciti a dare l’apporto giusto agli attaccanti, rimasti isolati per lunghi tratti di gara. L’Ibarbo visto ieri è la controfigura del giocatore che ha incantato il Sant’Elia in questi anni. Chiellini, a suon di botte, gli fa capire subito che non è giornata per tener troppo il pallone tra i piedi. C’è poco da dire: Zeman ha probabilmente commesso un errore a snaturare il suo 4-3-3. Forse la squadra non era pronta per affrontare un cambiamento simile e se davanti hai la Juventus, c’è poco da star tranquilli.

Adesso il dubbio è amletico: Zeman o non Zeman. Se c’è un momento che si può considerare serio per cambiare, forse è arrivato. Giulini è arrivato a Cagliari con un progetto, con un nome: quello Zeman. Oggi bisogna capire se questo nome rappresenta un’opportunità o un ostacolo per questa squadra. La risposta a questo dubbio la deve dare la società, col presidente in prima persona. C’è poco da essere zemaniani o meno quando si trattano queste scelte. Adesso è il momento di ragionare, di confrontarsi e di compiere una scelta che deve essere ponderata e portata avanti fino alla fine. Il bivio è davanti al Cagliari: ora spetta a chi ha il dovere il compito di fare la scelta. 

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